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16 Mar 2023

La ricerca sul turismo in Italia, a che punto siamo

Una conversazione con Chiara Mocenni, la “matematica prestata al turismo”.

Su proposta del prof. Rodolfo Baggio, “l’astrofisico prestato al turismo”, ricercatore e docente in strategie digitali all’Università Bocconi di Milano e advisor del Comitato Scientifico di BTM, si è tenuto a Bari un inedito panel su “La ricerca nel turismo: quale e perché”.
Vi hanno preso parte Chiara Mocenni,  docente di Teoria dei Sistemi all’Università di Siena, Eleonora Vitanza, ricercatrice in Artificial Intelligence e PHD student, Giovanni Ruggieri, docente di Economia del Turismo all’Università degli Studi di Palermo, lo stesso Rodolfo Baggio e il sottoscritto come moderatore, perché a mia volta advisor del Comitato Scientifico BTM.
La IX edizione di BTM, svoltasi quest’anno alla Fiera del Levante di Bari dal’1 al 3 marzo, è stata un evento ricchissimo di contenuti con il record ufficiale di 26 mila presenze tra operatori economici, amministratori pubblici, esperti e tantissimi giovani..
In quella cornice davvero straordinaria, il ns panel ha approfondito il tema della ricerca nel quale Chiara Mocenni ha presentato i risultati di un’indagine altrettanto inedita su “Dimensione, tematiche, sviluppi della ricerca sul turismo in Italia” condotta utilizzando la banca dati Scopus (https://www.scopus.com/home.uri).
Da qui l’idea di questa conversazione (a fine articolo ci sono le slide dell’indagine in download).

Chiara, quali sono i risultati più significativi della tua indagine su “La ricerca nel turismo”?

Mi pare che ci siano tre fatti evidenti: in primo luogo, la ricerca sul turismo in Italia è un’attività recente con una certa consistenza numerica a partire solo da 10 anni fa; in secondo luogo, in questi 10 anni c’è stato un forte impulso nelle attività di ricerca perché passiamo da poco più di 600 pubblicazioni scientifiche nel 2013 a oltre 2.600 a fine 2022; infine, il focus prevalente di ricerca è stato su “economia e management” e molto meno su altri cluster come ad esempio sociale, tecnologia, clima, etc.

La tua indagine su Scopus che cosa ci dice rispetto alla nuova sfida dell’emergenza climatica?

Penso sia utile premettere che BTM 2023  è stato il primo, tra i grandi eventi del turismo in Italia, a scegliere di approfondire quell’argomento con i suoi visitatori, ed è stata questa scelta che mi ha portato come matematica a cercare di indagare i fatti di cui stiamo parlando, merito di BTM e del suo Comitato scientifico.
Rispetto alla tua domanda, abbiamo perciò scoperto la “distanza” in Italia nelle attività di ricerca rispetto alla sfida dell’emergenza climatica perché quantità e trend di ricerca  dal 2013 al 2022 riscontrati sui cluster “turismo vs eventi estremi” e “turismo  vs cambiamento climatico” sono tra loro molto diversi.
La curva del primo cluster ha una forte impennata dal 2015 probabilmente alimentata da eventi tragici come alluvioni e terremoti. Mentre la curva del secondo cluster è quasi piatta e poco dinamica, come se il cambiamento climatico non riguardasse il turismo e non avesse correlazione alcuna con quegli eventi estremi.
È un fatto reso evidente anche dal grafico di posizionamento ”Turismo ed eventi estremi”  dove, in termini di contenuti e volumi di ricerca, il turismo risulta appunto “distante” da quei fatti, così impattanti sulle persone oltreché su sistemi economici e sociali come ad esempio Covid-19 e Climate Change.
Si tratta di una distonia e una debolezza che penso  andrebbero rapidamente colmate.

Quindi in sintesi cosa servirebbe secondo te?

Penso che dovremo condividere ad ogni livello tecnico e decisionale – sarebbe una gran bella novità per il ns Paese – l’istantanea della ricerca sul turismo che riassumerei in cinque punti:

  • La ricerca scientifica sul turismo è recente
  • Si concentra prevalentemente su aspetti riguardanti il management
  • Il legame con altri ambiti della ricerca, come il Cambiamento Climatico (Eventi Estremi), è debole
  • L’approccio scientifico data-driven è poco sviluppato
  • Manca una raccolta dati che investighi i comportamenti dei singoli piuttosto che i flussi medi.

Da qui in poi, servirebbe che i diversi livelli di governo del turismo – Ministero, Regioni, Città Metropolitane, Comuni e GAL, che stanno attivando i fondi FESR 2021-27 – mettessero a punto presto e bene un “patto per la ricerca sul turismo” finalizzato a indicare indirizzi e intensificare investimenti di ricerca con al centro l’interesse delle comunità e dei cittadini. Gli operatori pubblici e privati penso abbiano bisogno di nuove policy democraticamente stabilite, ma allo stesso tempo basate su chiari risultati scientifici come avviene in tutti gli economics importanti.

Qui le slide in download gratuito dell’indagine di Chiara Mocenni.


Cfr. https://docenti.unisi.it/it/mocenni

cfr. https://www.scopus.com/home.uri
cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Scopus_(base_di_dati)

Qui le slide in download gratuito dell’indagine di Chiara Mocenni.

Beppe Giaccardi