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13 Apr 2015

Web economy per il rilancio delle PMI

Finalmente, con il progetto Digitaly di CNA, una risposta concreta.

Con Web Economy si intende l’insieme delle imprese di ogni settore e dimensione che aumentano consapevolmente l’uso del web e della cultura digitale per rimodulare strategie e processi di business, modificando gli approcci tradizionali che negli ultimi anni hanno descritto costanti perdite di valore e di clienti; una vera e propria crisi strutturale.

La spina dorsale dell’Italia è (da sempre) rappresentata dalle 5 milioni di imprese, delle quali il 95% sono PMI: producono circa il 70% del PIL e danno lavoro al 70% degli occupati del nostro Paese.

Come diceva Albert Einstein, “la crisi è la migliore benedizione di un Paese perché porta progressi: dalla crisi nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”.
Nel nostro Paese la crisi strutturale ha sottolineato fortemente la necessità di avanzare verso il digitale, per diventare parte di questo grande progetto chiamato web economy, unica soluzione per poter tornare a essere competitivi.

Una prima risposta concreta a questo bisogno è arrivata proprio in questi giorni con la piattaforma Digitaly: un progetto realizzato da CNA Nazionale, che rappresenta in Italia oltre mezzo milione di imprese, in partnership con Amazon, Google, Seat PG e Registro.it (CNR). L’obiettivo è quello di contribuire al processo di digitalizzazione delle imprese italiane attraverso una diffusa e innovativa azione di contaminazione su tutto il territorio nazionale.

L’avvento del digitale ha profondamente mutato l’ecosistema di riferimento, è un fattore di cambiamento che rimescola continuamente i giochi, sia per chi produce o eroga servizi sia per chi li utilizza o li consuma.

Scegliere di approcciarsi al digitale nell’ottica della Web Economy sarà la mossa vincente per le Pmi, soprattutto per fronteggiare il mercato globale.

E“E’ sempre più necessario aiutare le eccellenze italiane ad andare online investendo sui giovani come digitalizzatori delle imprese del territorio”, a dirlo con convinzione è il direttore provinciale Cna Ancona Massimiliano Santini

Internet e la web economy, a livello mondiale, valgono circa 4 mila miliardi di dollari ed è un trend destinato a crescere. E’ dimostrato infatti che al crescere del livello di maturità digitale, aumenta anche la propensione all’internazionalizzazione e, in particolare, all’esportazione (+4%).

Con il progetto Digitaly si tende a creare un binomio vincente avvicinando il Made in Italy della tradizione, punta di diamante dell’economia nazionale, al sempre più fondamentale mondo digitale.

I protagonisti dell’ecosistema economico si incontrano offline, grazie ad incontri ed eventi (già oltre 30 in programma in tutta Italia).
Il progetto mette a confronto attraverso veri e propri business match le imprese che offrono e imprese che cercano competenze e strumenti digitali, approfondendo gli aspetti tecnici, mettendo in relazione fra loro le imprese e favorendo il trasferimento di conoscenze e strumenti per diffondere una cultura digitale.

Inoltre durante ogni singolo evento e sul web vengono approfondite varie tematiche e attività, tra le quali:

  • Web e comunicazione
  • Digitalizzazione dell’azienda
  • Digital Marketing
  • Privacy e aspetti legali

Lo Studio Giaccardi & Associati nel 2012 è giunto a definire la Web Economy dopo una serie di ricerche su questi temi che l’hanno portato innanzitutto a comprendere che la relazione impresa-società negli ultimi anni si è evoluta in un nuovo paradigma.
I punti cruciali che da questo derivano e verso i quali far costantemente riferimento sono:

  • le aziende online attive crescono di più,
  • il web agevola e rende efficienti processi uno-a-uno e uno-a-molti,
  • i mercati sono conversazioni, quindi le relazioni di mercato sono rapporti tra persone;
  • ascolto e collaborazione sono risorse sociali decisive e inesauribili;
  • i clienti sono prosumer, cioè produttori di contenuti online in grado di influenzare i mercati più di ogni azione autoreferenziale;
  • i modelli aziendali “porosi” e aperti ai cambiamenti sono più solidi e performanti perché condivisi da clienti e stakeholder;

Progetti come Digitaly dimostrano che, finalmente qualcosa si sta muovendo seguendo queste stesse prospettive e ci auguriamo che sia solo il primo di una lunga serie progetti web economy oriented che vedrà il nostro Paese protagonista nei prossimi mesi.

Redazione
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