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Report

27 Set 2023

Impatto Sociale Clima

È online il rapporto della prima indagine nazionale sull’impatto dell’emergenza climatica nella vita di persone, imprese e territori.

La prima indagine nazionale “Impatto Sociale Clima” è frutto dei tempi e del lavoro di approfondimento che il nostro Studio ha condotto negli ultimi 18 mesi con più attività professionali, in gran parte documentate su questo stesso sito www.giaccardiassociati.it.

Gli obiettivi assunti sono:
1. Conoscere il profilo delle persone interessate all’emergenza climatica, raggiunte dalla comunicazione dell’indagine nazionale
2. Analizzare e misurare opinioni, percezioni e proposte di quelle persone su fatti e conseguenze dell’impatto sociale clima e di conoscenza dell’Agenda ONU 2030, con un focus dedicato agli operatori del turismo
3. Generare un quadro di sintesi per facilitare il confronto sulle necessarie policy di adattamento climatico.

La metodologia di ricerca è stata guidata dai dati di feedback della comunicazione online integrata, realizzata in circa 8 mesi dal 7 settembre 2022 al 2 maggio 2023, con creazione e pubblicazione di 36 post su Facebook, Instagram e Linkedin più scrittura e invio di 11 newsletter.

Sono state così ottenute 1098 interviste tramite questionario online a cui hanno partecipato persone da tutte le regioni italiane e anche dall’estero.
I partecipanti sono in maggioranza donne (59,8%) e imprenditori e manager (62,6%), con 65,8% di adulti e il 23,8% di giovani under 35.
Sono emerse metriche precise sui fatti più noti dell’emergenza climatica e sull’impatto sociale clima nella vita personale, nell’attività di lavoro e nel territorio.
Il “fattore caldo” è una dominante trasversale sia nel trend di partecipazione alle interviste e sia nei rank di risposta alle varie domande.
Compare inoltre un indicatore “ansia da emergenza climatica” con metriche consistenti (da 1/4 a 1/3 degli intervistati) tanto nella vita personale quanto nelle attività di lavoro.
I 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030 sono conosciuti più o meno dal 50% degli intervistati: un po’ meno dall’insieme del campione random nazionale, un po’ di più dai soli operatori del turismo.
L’idea di “piantare più alberi nelle città” ha un’adesione plebiscitaria del 94,8% degli intervistati. Sovviene a questo punto la domanda del perché non venga fatto oppure perché sia eseguita in misura del tutto insufficiente, quando è noto che piante e alberi sono i “meccanismi” più efficienti di cui disponiamo per sottrarre CO2 all’atmosfera e generare un clima più adatto alle persone.Il rank delle aspettative, ossia dei desideri espressi da un campione random nazionale composto per il 62,6% di operatori economici, è inequivoco: agire subito e cambiare ciò che è sbagliato (stili di vita, modello energetico e modello economico).
Il rapporto di ricerca espone in modo analitico ogni metrica di risposta e contiene anche uno specifico focus sul turismo.

Un grazie particolare a tutti coloro che in ogni regione italiana hanno contribuito alle interviste.

Tutto il nostro team ha partecipato a questo lavoro confidando di aver realizzato un servizio utile per i nostri clienti e per tutti coloro che – imprenditori, manager, amministratori pubblici, studenti e inoccupati, accademici e professionisti – sentono l’urgenza di partecipare e realizzare policy di adattamento climatico allo scopo di proteggere le persone e salvaguardare attività economiche e comunità sociali. E in questo modo provare ad accelerare dal basso le strategie di mitigazione, cioè di contrasto, delle cause del cambiamento climatico.

Clicca qui e puoi scaricare gratuitamente il rapporto di ricerca

Fateci sapere per favore cosa ne pensate.
Grazie.

Redazione

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