Smart must be greenest!

“È necessario un nuovo linguaggio di innovazione nel turismo. Il linguaggio della “sostenibilità” è ormai consolidato, ma i concetti sono in continua evoluzione e spesso l’abuso di questo linguaggio ha nascosto delle vere e proprie pratiche di greenwashing; per questo pensiamo che le destinazioni debbano diventare greenest, cioè che mettano al centro della propria ragion d’essere la protezione di turisti e cittadini e che siano vocate esplicitamente al contrasto immediato, duraturo e concreto dell’emergenza climatica. Le smart destination, per essere effettivamente tali, devono tendere a diventare greenest destination.”
Questo è stato il contributo di innovazione principale che Marco Antonioli, capo analista del nostro Studio, ha portato il 14 novembre al Digital Tourism 2022 nella tavola rotonda “Smart Tourism Destination. Innovazione e sostenibilità” moderata da Adriana Miotto, destination manager, in cui sono intervenuti Nicola Orio, Presidente del Corso di Laurea “Turismo Cultura e Sostenibilità” all’Università di Padova, Damiano De Marchi, di Data Appeal, e Shaon Talukder, CEO e founder di Geotourist e membro del WTTC.
Come diventare destinazione greenest
Per affrontare la più grande delle sfide che le destinazioni hanno di fronte, cioè contrastare l’emergenza climatica e proteggere cittadini e turisti, è necessario adottare un livello nuovo e più complesso di analisi: la Data Intelligence che, avendo al centro gli interessi delle persone e confrontando molteplici set di dati provenienti da fonti plurime – pubbliche, di campo, online, organizzative, etc. – , ci consente di prendere decisioni più adeguate e di svolgere analisi predittive necessarie ad adeguare strategie e policy in tempi rapidi.
È anche il modo migliore per corrispondere le aspettative dei turisti del 2023 che, nei comportamenti di viaggio e vacanza, saranno un ulteriore evoluzione dei profili che abbiamo conosciuto dal covid in poi (ve ne abbiamo già parlato la scorsa settimana qui).
Caratteristica fondamentale di una destinazione greenest è inoltre la capacità di fare accountability, ovvero di condividere con cittadini e turisti motivazioni e risultati delle scelte compiute e degli investimenti realizzati.
Un esempio di destinazione greenest?
Valencia, importante meta turistica di circa 800.000 abitanti, che a inizio 2022 è stata definita “la città più sana al mondo perché si prende cura della salute dei suoi residenti e dei turisti” (ve ne parlammo già l’anno scorso qui).
Le tre keyword di brand strategy di Valencia (e delle destinazioni greenest) sono infatti sicurezza, nel senso di safety, sostenibilità e salubrità.
Qui sotto le slide presentate da Marco Antonioli: