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23 Nov 2022

“Isole della freschezza” nelle città per turisti e cittadini

Parigi evolve la sua offerta turistica contro l’emergenza climatica. E in Italia?

“Parigi pullula di locali alla moda per uscire senza dover stare in un luogo chiuso. Si può approfittare delle banchine lungo la Senna, di una terrazza nel Marais, delle rive del canale Saint-Martin o della freschezza del bois de Boulogne per immergersi veramente nell’atmosfera estiva, con addirittura i piedi nella sabbia! In estate, Parigi non manca d’aria…”
Scrivono così su https://it.france.fr/it/parigi/articolo/i-luoghi-dove-poter-uscire-all-aria-aperta-parigi e la valorizzazione di itinerari e luoghi della freschezza evolvono il prodotto turistico della capitale francese in tempi di emergenza climatica.

Che “Bell’Italia” sarebbe con più alberi e fontane per esempio sui Navigli a Milano, sull’Adige a Verona, sul Po a Torino o nel Delta, sull’Arno a Firenze e Pisa oppure sul Tevere a Roma?
Occorrerebbe lavorarci e alla svelta.

L’emergenza climatica infatti ha reso sempre più incerto provare a immaginare il nostro futuro.
Le ultime stime indicano che esiste circa il 50% di possibilità di mancare il tetto di +1,5°C entro il 2026, generando ancora più dubbi.
L’ansia climatica, in aumento durante gli ultimi anni, incide soprattutto sui più giovani.

Una domanda però ci viene in mente: come vivremo?
In un mondo sempre più digitale e interconnesso, l’emergenza climatica ci mette di fronte alla realtà dell’aumento delle temperature, dello scioglimento dei ghiacciai, della perdita di biodiversità e dei fenomeni naturali estremi.

L’impatto delle città sul cambiamento climatico

Nell’ultimo secolo, e in particolare negli ultimi decenni, la popolazione mondiale si è spostata in massa dalle aree rurali alle zone urbane. Questa repentina urbanizzazione non accenna a diminuire neanche nel prossimo futuro:

  • Oggi vivono nei centri urbani circa 4,2 miliardi di persone
  • Entro il 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà in centri urbani
  • Entro il 2050 il numero di persone che abiteranno i centri urbani toccherà quota 6,7 miliardi

Al netto dei benefici oggettivi che l’urbanizzazione ha portato, l’impatto degli insediamenti urbani sulla natura e sul clima è però molto alto.
Stefano Boeri Architetti scrive: “già oggi le città consumano il 75% delle risorse naturali e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2”.

Pensare a come fronteggiare l’emergenza climatica mettendo al centro le città vuole dire agire nei luoghi in cui risiede la maggioranza della popolazione mondiale e dove si svolge il “consumo turistico” più ampio e per più mesi all’anno.
Se le città sono causa e oggetto del cambiamento climatico diventa indispensabile pensare e trovare soluzioni efficienti che al contempo migliorino e proteggano la vita delle persone residenti e dei loro ospiti.

L’impatto positivo del verde urbano

Citando il botanico Stefano Mancuso: “Contro il riscaldamento globale non esiste una tecnologia più efficiente ed economica degli alberi”. Proprio per questo, ripensamento ed estensione rapida di verde urbano si presenta come una chance umana irrinunciabile.

Le aree urbane con più nuovi alberi non solo contribuiscono a mitigare gli effetti negativi dell’emergenza climatica ma diventano anche più vivibili per cittadini e turisti.
Inoltre, dato che l’aumento delle temperature causato dal cambiamento climatico accresce anche il fenomeno delle isole di calore urbano (aree più calde dentro le città rispetto alle zone periferiche), piantare più alberi permette di creare zone d’ombra per abbassare le temperature circostanti.
Le possibilità sono molte: dai tetti verdi a progetti di rigenerazione urbana in aree verdi, da app per trovare il parco più vicino all’utente alla creazione di cinture verdi attorno alle città, come appunto sta facendo la città di Parigi.

Se sei interessato a tutto ciò compila il questionario “Impatto Sociale Clima”

Stiamo svolgendo un’indagine nazionale sull’impatto dell’emergenza climatica rispetto a turismo e sviluppo locale. Fai valere la tua opinione, clicca qui per compilare il questionario online.
Grazie.

Simone Camerani