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12 Lug 2021

I “vantaggi nascosti” nei dati ufficiali del turismo 2020

Per mettersi alle spalle la crisi del turismo causata dal Covid-19 dobbiamo innovare. Primi esempi.

In realtà il turismo italiano nel corso del 2020 ha reagito alla grande: hanno reagito le destinazioni e soprattutto le imprese, quelle che nel 2020 hanno potuto aprire (a noi risulta che oltre il 25% degli hotel 4* non ha potuto farlo).

Se consideriamo infatti che l’”anno turistico 2020” è stato pressoché ridotto di 2/3 mentre le “giornate balneari” sono state poco più di 60 e gli arrivi internazionali sono  crollati al -73%, l’Italia turistica delle 20 regioni-destinazione ha registrato una performance più che resiliente dato che, rispetto ai consuntivi 2019, la contrazione media degli arrivi totali è stata contenuta nel -52% e quella delle presenze totali nel -48%.

Che cosa ha contribuito non solo a “limitare i danni” ma a tener vive imprese e destinazioni fino a recuperare presenze?

Ce lo stiamo dicendo in molti, ma in sintesi sono 3 i principali fattori di quella “performance controcorrente”:

1) il “bisogno profondo di rigenerazione della domanda”, provata da paure e lockdown, che hanno trasformato la voglia di vacanza da “rituale sociale” in aspettativa forte per fattori di well-being finora “importanti ma marginali” quali ambiente, clima, sostenibilità, etc.,

2) la “strategia di safety” – la priorità comunicata in fatto di sicurezza dell’incolumità delle persone ospiti e dei lavoratori – che soprattutto in strutture ricettive, ristorazione e stabilimenti balneari ha permesso il concretizzarsi del cosiddetto “turismo di prossimità”,

3) le “narrazioni digitali diversificate” che, avviate inizialmente per consolidare relazioni remote e virtuali, hanno via via trasformato “nicchie di vacanza” in nuovi attrattori e addirittura in nuovi asset strategici: cibo, outdoor, well-being, ecoturismo, pratiche sportive, accoglienza focalizzata su individuali e micro gruppi, etc.

Come noto, tuttavia, due grandi prodotti dell’offerta Italia quali “città d’arte” e MICE sono ancora in sofferenza: con attori e complessità differenti e parzialmente convergenti stanno però iniziando a reagire in questi primi scorci del 2021.

Non è un caso perciò che le principali Regioni-destinazione abbiamo avviato percorsi e progetti di innovazione dell’offerta e dell’organizzazione turistica.

Ha iniziato la Toscana in primavera con il piano operativo 2021 di Toscana Promozione Turistica http://www.toscanapromozione.it/content/67/Piano-Operativo-2021 strutturato su 52 linee di prodotto distribuite su tutti i territori e 7 temi di viaggio emersi da un processo partecipativo gestito online con il supporto del metodo “Tuscany Together”.

Poi è arrivato il progetto di innovazione del Veneto con il kick-off del processo partecipativo avviato nel mese scorso, finalizzato a un nuovo piano strategico per l’accoglienza e l’istituzione di una nuova governance partecipata, partendo dall’innovazione e valorizzando la componente trasversale del turismo (https://www.venetoeconomia.it/2021/06/nuova-governance-strategica-per-il-turismo-veneto-spazio-ad-innovazione-e-trasversalita/

E insieme a queste, il Trentino che già nel 2020 aveva colto il cambio profondo della domanda di viaggio e vacanza con l’impareggiabile “Respira” https://www.youtube.com/watch?v=FIEsOkyvrBw. Nel 2021 ha ampliato e segmentato l’offerta di bellezza con il vantaggio di rigenerazione che porta alla salubrità https://www.youtube.com/watch?v=2RV0s1_8oY8  .

Ma tutte le Regioni-destinazioni da adesso in poi andranno alla ricerca e alla strutturazione di nuovi contenuti di viaggio e vacanza come di nuovi servizi e narrazioni, non solo un’inutile “nuova vestizione” di quanto funzionava prima del 2020. Il rischio è infatti andare fuori mercato, perdere arrivi e presenze che potrebbero complicare la possibilità o meno di tenere imprese  attive e posti di lavoro remunerativi. Nella filiera turistica allargata, quest’ultimi sono a -5,8% nel 2020 con una perdita di oltre 286 mila unità rispetto al 2019.

Ecco perché i “vantaggi nascosti” dei dati ufficiali del turismo 2020 sono importanti. E a noi i “vantaggi nascosti” sembrano di due tipi :
1) una formidabile spinta all’innovazione turistica e territoriale e  alla ricerca del “cliente che vogliamo”, 2) l’opportunità di crescere “guidati dal cliente” sia in strategie di brand e sia in “sostenibilità strutturale”, cioè culturale, ambientale ed economica e sociale.

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Redazione
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