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26 Ott 2022

Turismo, nel 2023 cosa succederà?

Dal consuntivo dati 2021 e dalle prime evidenze 2022, proviamo a fare una riflessione strategica.

Partiamo dalla fonte più aggiornata: il bollettino ENIT di settembre 2022. Secondo i dati di Google Destination Insights l’Italia è al secondo posto nell’interesse dei viaggi all’estero negli ultimi tre mesi preceduta dalla Spagna e seguita dalla Turchia.
Per quanto riguarda le singole città troviamo Roma in top ten (ottavo posto), Venezia diciassettesima e Milano ventiseiesima. I Paesi esteri maggiormente interessati a comprare Italia risultano essere Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Austria.

L’estate è ormai finita e, in attesa che le destinazioni pubblichino i primi dati che dovranno poi essere certificati da ISTAT e Banca d’Italia, vediamo quali sono le previsioni per settembre e ottobre secondo i dati ForwardKeys pubblicati sul bollettino ENIT.
Le previsioni per settembre 2022 sono positive (+63,3% rispetto a settembre 2021), mentre per quanto riguarda ottobre c’è ancora da recuperare (-18,9% rispetto a ottobre 2021).
Se confrontiamo questi dati con quelli del 2019, ultimo anno pre-pandemia, notiamo come il terreno da recuperare sia ancora molto. Settembre 2022 è ancora a -37,3% rispetto a settembre 2019 e ottobre 2022 è a -63,5% rispetto a settembre 2019.

Come sono andate le regioni italiane nel 2021 dai dati ufficiali ISTAT e Banca d’Italia?

Per quanto riguarda arrivi e presenze totali e internazionali si conferma al primo posto il Veneto con oltre 11 milioni di arrivi (di cui il 49% internazionali) e oltre 50 milioni di presenze (di cui il 56% internazionali). Al secondo e al terzo posto per arrivi totali troviamo Lombardia e Toscana con oltre 8 milioni di arrivi, mentre per presenze totali troviamo Toscana ed Emilia-Romagna con oltre 30 milioni di presenze.
Se invece ci concentriamo sul mercato nazionale troviamo al primo posto l’Emilia-Romagna sia per arrivi sia per presenze che rappresentano in entrambi i casi l’82% del totale della regione.
Se andiamo però ad analizzare le variazioni % nel periodo considerato 2017-2021 notiamo come per arrivi e presenze totali, internazionali e nazionali quasi tutte le regioni devono ancora recuperare i numeri persi a causa della pandemia, salvo qualche rara eccezione. Solo le Marche e il Molise hanno visto gli arrivi nazionali crescere rispettivamente del 2,7% e dello 0,2%. Fra tutte le altre regioni, in termini di arrivi totali, nazionali e internazionali, nessuna ha recuperato i valori del 2017-2019. Il Molise ha anche visto crescere le proprie presenze totali e nazionali. Sulla presenze nazionali anche il Veneto ha fatto registrare segno positivo (+1,2% nel periodo analizzato).

Altri dati importanti per analizzare l’attrattività turistica delle regioni sono i posti letto degli esercizi ricettivi alberghieri ed extra-alberghieri. Negli esercizi alberghieri l’Emilia-Romagna stacca tutte le altre regioni con oltre 280.000 posti letto (quasi il 63% del totale dell’offerta ricettiva regionale), mentre negli esercizi extra-alberghieri è il Veneto ad essere in prima posizione con oltre 500.000 posti letto, equivalente al 71% del totale dell’offerta ricettiva di questa regione.

I dati che ci consentono di avere anche un quadro dell’impatto economico-sociale del turismo in Italia nel 2021 sono l’andamento della spesa turistica internazionale e degli occupati nella filiera turistica allargata.
La Lombardia è la regione al primo posto per numero di addetti della filiera allargata (quasi 740.000 addetti) che contribuiscono al record anche nella classifica della spesa turistica internazionale (oltre 4 mld. di €).

Cosa succederà nel 2023?

Chiudiamo questo post dopo la nostra partecipazione al TTG del 12-14 ottobre. La domanda più gettonata era una: dopo un 2022 a due velocità, con la prima parte dell’anno ancora fortemente condizionata dalla pandemia e la seconda invece con numeri in alcuni casi superiori al 2019, cosa succederà nel 2023? L’amministratore delegato di ENIT Roberta Garibaldi ha presentato i dati di ForwardKeys sulle prenotazioni aeree del 2023 sul 2022 che parlano  di un +125%.

Al di là dei dati crediamo sia importante anche concentrarci sui contenuti. Al momento possiamo solamente farci molte domande, con l’obiettivo di stimolare una discussione su alcuni temi importanti.
Quanto inciderà l’aumento del costo delle materie prime sulla capacità di spesa delle persone e quanto questo inciderà sulla disponibilità di spesa per viaggiare? Quanto inciderà l’aumento dei costi di viaggio sulla voglia di vacanza delle persone? Quante strutture ricettive saranno costrette a fare modifiche importanti al loro assetto a causa dell’aumento dei costi energetici? Che impatto avrà la continuazione della guerra in Ucraina? Quale sarà l’impatto dell’emergenza climatica sulla voglia di viaggiare?
Se prendiamo come riferimento il TTG appena trascorso notiamo come sulla prima domanda si stia iniziando a riflettere anche perché impatta in maniera diretta il settore. Per quanto riguarda l’impatto della guerra in Ucraina e dell’emergenza climatica sul turismo i discorsi sono ancora poco approfonditi. Sull’impatto della guerra in Ucraina al massimo ci si è limitati a constatare quando la mancanza di turisti russi abbia impattato in maniera maggiore in alcuni territori rispetto che in altri.

E sull’emergenza climatica? Nulla. Si è parlato molto (e per fortuna!) di sostenibilità, ma crediamo sia mancato un livello minimo di analisi del fenomeno che è destinato a causare sempre più modificazioni nelle modalità di consumo dei viaggiatori. Quanto l’aumento delle temperature influirà sul turismo invernale? Ormai anche l’ONU ha segnalato che fra 14 anni potrebbe essere impossibile sciare a Cortina.
Quante persone saranno disponibili a viaggiare a luglio e agosto in città che superano costantemente i 40 gradi?
Proprio perché a queste domande è difficile dare risposte, soprattutto perché mancano dati oggettivi, crediamo sia importante iniziare a parlarne e a confrontarsi.
Anche per questo motivo abbiamo lanciato la Survey Impatto Sociale Clima che potete compilare qui. Entro la fine dell’anno forniremo i risultati di questa survey con l’obiettivo di contribuire ad avviare una riflessione strategica su questi temi.

Marco Antonioli