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01 Set 2022

Sviluppo locale e turistico: adottiamo Hanna Schmitz

Ben ritrovati! Dopo la pausa estiva, per ricominciare assieme, vogliamo condividere questa inedita riflessione sullo sviluppo locale e la sua importanza per le sfide che affronteremo nei prossimi mesi.

Ma perché dobbiamo conoscere la storia di Hanna Schmitz?
Su linkedin.com, Hanna Schmitz si definisce “Principal Strategy Engineer at Red Bull Racing & Red Bull Technology”.
In pratica è la persona che ha consentito alla giovane scuderia della Red Bull di surclassare la blasonata scuderia Ferrari nelle ultime gare di Formula 1.
Scrivono di lei qui https://sport.virgilio.it/hannah-schmitz-f1-strategia-red-bull-ferrari-767330 :

“Con il suo gruppo di lavoro, l’ingegnera del miracolo Red Bull ha studiato una sala in stile NASA nella quale un team di strateghi esegue tutti i calcoli e le simulazioni in tempo reale, prima di fornire i dati utilizzabili al collega al muretto dei box in modo che possa prendere la decisione migliore (…)
L’ingegnera stagista, diventata la figura centrale di questo team, è entrata in contatto con la Red Bull proprio in occasione di uno stage che l’ha formata: da lì a breve, per la studentessa di Cambridge – una della più celebri e selettive università britanniche – si è andata profilando un sogno, un modellino sempre più esauriente e dettagliato di quell’obiettivo che aveva in testa fin da bambina: la F1.”

E’ una bella storia molto utile. Infatti, come vedremo, “Lo sviluppo locale è un aumento qualitativo delle capacità del territorio di agire, reagire, programmare e gestire situazioni complesse.” (cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Sviluppo_locale)
Secondo il grande economista Amartya Sen, lo sviluppo locale è un aumento delle libertà personali dato dall’aumento della “capacitazione”, cioè della capacità di apprendere.
In una intervista a Gian Luca Brunetti, architetto e ricercatore di Tecnologia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano, scrivono su teknoring.com che “Lo sviluppo locale sostenibile è un processo molto importante emerso negli ultimi due decenni e va inteso come equilibrio dinamico tra natura e sviluppo socio economico”.
Inoltre, pensiamo che in queste definizioni si possa comprendere coerentemente anche lo sviluppo turistico perché, come sappiamo, agisce da leva verso i mercati esterni e allo stesso tempo adopera in modo integrato proprio quei concetti: dall’“agire, reagire, programmare e gestire situazioni complesse”, all’aumento di capacitazione, alla ricerca di un “equilibrio dinamico tra natura e sviluppo socio economico”.
Molto vero oggi, a due anni dall’impatto covid-19 e nel pieno dell’emergenza climatica (su cui torneremo presto).

Pertanto, lo sviluppo locale è/dovrebbe essere soprattutto un investimento sulle persone.
Per esempio, attraverso ampliamento e condivisione di cultura di progetto, valori, conoscenze, buone pratiche, relazioni e, necessariamente, competenze digitali. In sostanza, non solo opere e infrastrutture materiali, bensì un’ibridazione che comprende più capacità, più interconnessioni e più sostenibilità alla quale, però, serve una strategia, cioè sapere quale direzione prendere e quale è il modo migliore per ottenere i risultati che interessano.
Ecco perché la storia di Hanna Schmitz, in apertura di questo articolo, è dirimente.

Difficilmente un Comune, una Regione o una Camera di Commercio potrà disporre di “una sala in stile NASA nella quale un team di strateghi esegue tutti i calcoli e le simulazioni in tempo reale”.
E’ anche vero che Cambridge è nel Regno Unito ma il nostro Paese è comunque ricco di talenti e di buoni corsi universitari, tant’è che spesso questo patrimonio come sappiamo è molto apprezzato all’estero.
E allora per generare nuovo sviluppo locale (e turistico) efficace ed efficiente pensiamo serva discontinuità e coraggio, senza ripetere cioè ricette superate dai fatti in uno scenario del tutto nuovo e perciò complesso.
Così, l’accostamento di quella storia ai problemi di indirizzo e messa in opera di sviluppo locale aiuta a capire il valore dei dati, della sostenibilità e della ricerca economico-sociale continua, dello scambio e della condivisione delle informazioni, della responsabilità delle persone e dell’integrazione dei loro ruoli. Infine – last but not least – la rilevanza di una giovane donna competente in un mondo prevalentemente maschile è un’altra proxy sulla quale ci pare utile riflettere. E il prima possibile intervenire.

Marco Antonioli e Beppe Giaccardi.

Redazione
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