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06 Mag 2020

Turismo VS covid-19: storia di una buona pratica territoriale

Vi raccontiamo questa storia perché ci sembra una buona pratica per i territori.

vista-sull-interno-del-traghetto-vuoto-che-aspetta-nel-porto-5379835651 Assessori al turismo dei Comuni turistici della Sardegna si incontrano online, si costituiscono in Conferenza Permanente, nominano tra loro un gruppo tecnico ristretto per scrivere una proposta in 5 punti che, sottoscritta da tutti sempre online, viene inviata al Presidente della Regione Sardegna e agli Assessori competenti con l’obiettivo di salvare la stagione 2020 e difendere 13mila aziende e 144 mila lavoratori del turismo che producono oltre 3 miliardi di giro d’affari. L’intero processo si realizza in poco più di due settimane.

(Vi raccontiamo questa storia perché ci sembra una buona pratica per quei territori, e sono tanti in molte regioni italiane, che dopo anni di investimento sul turismo e sull’effetto-leva per le altre produzioni tipiche rischiano di veder svanire non solo piccole imprese e posti di lavoro, ma soprattutto il sogno di dare futuro alla propria identità e di metterla in relazione proficua con la contemporaneità, ndr).
“E’ un fatto storico, una grande giornata, non era mai avvenuto prima” ha affermato con fierezza al primo incontro online Annita Tatti, giovane Assessore al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Arbus (6.140 abitanti e 290 posti letto) nel sud-ovest della Sardegna, con località immaginifiche come Ingurtosu, Montevecchio, Torre dei Corsari, Is Arenas, Piscinas, etc.

Ma come si è innescata e poi sviluppata questa buona pratica territoriale?

Dietro c’è una processo tecnico, al quale il nostro Studio ha contribuito, promosso da Stefania Taras, Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Santa Teresa Gallura (5.320 abitanti e 8.446 mila posti letto) sulle Bocche di Bonifacio nel nord-est della Sardegna, che in pieno lockdown scrive una “lettera aperta” ai 150 colleghi degli altri Comuni turistici. Da qui l’immediata adesione e collaborazione di Marco Di Gangi, Assessore al Turismo, Cultura e Affari generali del Comune di Alghero (43.845 abitanti e 6.190 posti letto) nel nord-ovest della Sardegna e porta storica del turismo sardo;di Rachele Piras, Assessore al Turismo, Sport, Spettacolo e Monte Ortobene del Comune di Nuoro (36.154 abitanti e 322 posti letto) nel centro della Sardegna, patria del Nobel Grazia Deledda e rinominata l’”Atene sarda”; di Ivan Puddu, Assessore al Turismo e Attività produttive del Comune di Baunei (3.855 abitanti e 298 posti letto) nel sud-est della Sardegna in Ogliastra, luogo mitico dei centenari studiati dal Nobel Renato Dulbecco nel progetto #genoma della WHO e riferimento amministrativo di luoghi cinematografici come cala Goloritzè e Supramonte; e poi di Aureliana Curcio, Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Carloforte (6.211 abitanti e 450 posti letto) nel sud della Sardegna, l’ “isola nell’isola” di antichissima tradizione genovese.
In Sardegna è evidente che geografia economica e prossemica sono discipline molto utili perché aiutano a capire, a interpretare, a connettere e quindi a sviluppare “strategie dal basso” in grado di ribaltare anche l’impatto negativo del perfido covid-19.

Ecco pertanto la check list compositiva del modello bottom-up da noi utilizzato:

1. elaborazione con processo partecipativo del Piano di destinazione turistica triennale di Santa Teresa Gallura, approvato nel Consiglio comunale con astensione dell’opposizione,
2. messa in opera di una Cooperation Room, strumento inedito di concertazione pubblico-privati istituito dal Piano, a cui in poco tempo si iscrivono 55 operatori turistici,
3. ascolto degli operatori, intimoriti da un “turismo a zero attività”, e presa in carico della sollecitazione anche del Comune di trovare una strada per reagire,
4. messa e punto e condivisione del progetto “With The People” composto di più azioni di supporto e formazione per gli operatori e focalizzato sul gestire-riallacciare relazioni clienti-tramite un’offerta integrata “vacanze dolci e salubri”
5. lancio della survey-clienti insieme con gli operatori turistici della Cooperation Room per disporre di hot data sui quali orientare gli obiettivi 2020 e la programmazione della stagione 2021, per ogni azienda e per la destinazione,
6. ampia comunicazione territoriale online e offline per contrastare il clima di sfiducia e ricercare solidarietà negli altri territori,
7. incrocio di questa esperienza sul campo con gli altri Comuni turistici sulla base di un duplice bisogno condiviso: a) assenza di una “pratica strutturata di collegamento e concertazione” con la Regione, e b) voler salvare la stagione 2020 per tutelare le proprie comunità e i propri bilanci pubblici,
8. messa a disposizione, ampliamento e regia delle piattaforme tecnologiche di conference online dall’uso locale a quello regionale con supporto tecnico per le analisi e le scelte dei responsabili istituzionali,
9. reporting dei contenuti di confronto e di orientamento per assicurare allineamento informativo a distanza e massima trasparenza del processo decisionale.

Al momento non conosciamo l’esito finale di questa “storia”, il processo infatti è in corso e domani si terrà la terza conferenza online. Però le adesioni continuano a crescere e coinvolgono anche tutti i capoluoghi della Sardegna, Comune di Cagliari incluso, con una “rappresentatività economica” che sfiora l’80% del valore del turismo di Sardegna. #staytuned.

Redazione
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