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17 Feb 2010

Il benchmark sui sistemi fluviali europei: apprendere dai casi di successo

L’attività di benchmarking ha messo in evidenza che il “turismo fluviale” è considerato un settore rilevante che ha senso studiare, analizzare e monitorare.
4. Il benchmark sui sistemi fluviali europei: apprendere dai casi di successo
Confrontarsi con i migliori, studiare come hanno avuto successo, emularne le imprese adattandole al proprio contesto. E’ questa l’essenza dell’attività di benchmarking e anche il modello seguito nella parte di indagine del progetto KPL finalizzata allo studio di 8 sistemi turistici fluviali d’Europa:

Confrontarsi con i migliori, studiare come hanno avuto successo, emularne le imprese adattandole al proprio contesto. E’ questa l’essenza dell’attività di benchmarking e anche il modello seguito nella parte di indagine del progetto KPL finalizzata allo studio di 8 sistemi turistici fluviali d’Europa:
  • – l’intero bacino francese, con due approfondimenti sulle regioni della Borgogna e della Camargue (dove scorre e sfocia il Rodano)
  • – le terre dell’Ebro in Spagna
  • – l’Alto Reno che coinvolge tre nazioni europee (Svizzera, Francia e Germania)
  • – il Danubio che bagna 11 paesi
  • – la rete di fiumi, laghi e canali del Brandeburgo in Germania
  • – il Tamigi in Inghilterra.
L’attività di benchmarking ha messo in evidenza che il “turismo fluviale” è considerato un settore rilevante che ha senso studiare, analizzare e monitorare. Infatti su ognuno degli 8 sistemi fluviali analizzati non mancano analisi statistiche, indagini di mercato, approfondimenti tematici, analisi di trend anche previsionali rispetto ai quali istituzioni e privati possono fondare – a ragion veduta – scelte di investimento e strategie di sviluppo.

In alcuni casi “l’ascolto del mercato” è affidato a Osservatori permanenti e specifici come nel caso della Francia .
Proprio grazie a questi studi è possibile affermare che il turismo fluviale attrae flussi internazionali e contribuisce in modo notevole alla destagionalizzazione dell’offerta. Ad esempio nella regione della Borgogna oltre l’80% delle presenze sono riconducibili a stranieri e in particolare tedeschi, inglesi e svizzeri.
In estrema sintesi dall’indagine di benchmark emerge che:

  • – tutti i fiumi europei analizzati sono promossi sul web in modo unitario come intera asta fluviale, con portali in più lingue che offrono informazioni costantemente aggiornate su navigabilità, sistema di ospitalità, attrazioni del territorio, etc. e accesso alla banca dati degli operatori fluviali
  • – la definizione di turismo fluviale cambia a seconda dei vari contesti territoriali e la navigabilità diventa una componente di prodotto più o meno rilevante a seconda delle caratteristiche del fiume e del territorio (ad esempio molto rilevante in Francia, molto meno in Spagna)
  • – cicloturismo, enogastronomia, attività all’aria aperta e cultura sono i fattori di prodotto su cui vengono basate le combinazioni di offerta
  • – diffuso e affermato il binomio di prodotto “fiume + bicicletta”: su questa tipologia di offerta sono stati realizzati cospicui investimenti materiali (piste ciclabili, aree di sosta, battelli per il trasporto delle biciclette) e immateriali (guide turistiche, cartine, etc.)
  • – ogni sistema fluviale compie regolari attività di monitoraggio su trend di mercato, caratteristiche, informazioni statistiche e livelli di soddisfazione del cliente-turista, rendendo fruibili i risultati per la rete degli operatori locali, soprattutto attraverso il web
  • – le percentuali di turismo straniero sono mediamente sopra il 60% con punte superiori all’80% nel caso della Borgogna (Francia)
  • – i sistemi fluviali hanno adottato piani strategici di sviluppo con visione a 7-10 anni
  • – tutti i sistemi fluviali analizzati hanno un marchio territoriale spesso comune a più Regioni (cfr Alto Reno) o a più Nazioni (cfr Danubio)
    – si va affermando un modello di navigabilità leggera e sostenibile anche con utilizzo di battelli elettro-solari.
Redazione
#turismo fluviale