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01 Dic 2017

Web Summit 2017 di Lisbona: da evento tech a forum economico mondiale.

Protagonista di quest’anno è stato il dibattito sull’intelligenza artificiale e sull’etica nella tecnologia.

di Mara Mennella m.mennella@giaccardiassociati.it

Era il 2009 e 150 persone si riunivano in un hotel di Dublino per il primo Web Summit. La nona edizione, a Lisbona dal 6 al 9 novembre 2017, ha ospitato più di 60.000 visitatori, di cui 2.500 per promuovere la propria azienda, 1.200 speaker, 2.600 giornalisti da oltre 170 paesi del mondo. C’erano circa 2.000 italiani ma non il Governo italiano a differenza di altri partner europei.

Come nasce un evento da 60 mila ospiti come il Web Summit

Una crescita esponenziale, nonostante i prezzi da capogiro per partecipare all’evento: 800 € per un ingresso base e fino a 10.000 € per avere uno stand e colloqui privati con business angels

L’ideatore del Web Summit, PaddyCosgrave, irlandese, è partito da un’idea semplice: riunire le persone che lavorano nel mondo della tecnologia per spendere un po’di tempo insieme. “Stranamente”, come racconta in un’intervista a Wired UK “le persone nella Silicon Valley che creano software per connettere il mondo non spendono molto tempo nell’incontrarsi l’un l’altro”.

Negli anni PaddyCosgrave,David Kelly eDaireHickey sono riusciti a far diventare il Web Summit un punto di riferimento mondiale con la conferenza annuale a novembre. Sono riusciti anche a organizzare altri eventi: Surge in India, Rise in Cina, Collision negli Stati Uniti e MoneyConf a Dublino. Considerato “la Davos per geeks”, nel 2015 il Web Summit si è spostato da Dublino a Lisbona, ufficializzando il Portogallo come uno dei mercati emergenti a livello di innovazione tecnologica in Europa.

Come funziona il Web Summit

Nella tre giorni il programma è intenso anche per un visitatore non interessato a incontrare un venture capitalist. Bisogna scegliere tra 26 conferenze con tematiche diverse, tavole rotonde, workshop, momenti con i mentors, chiacchierate ispiratrici. Se sei una start-up selezionata nel programma Alpha, hai a disposizione un “banchetto”per un giorno per promuovere il tuo prodotto.

Camminando da un padiglione all’altro dell’Altice Arena di Lisbona si possono trovare grandi e piccole aziende in mostra. Google, per esempio, ha messo a disposizione i suoi esperti per dare consigli ai futuri “unicorni”, in gergo start-up che nascono con un piccolo investimento e vengono poi vendute per milioni di euro.

Sono presenti anche le istituzioni per promuovere programmi di finanziamento nell’innovazione. L’Unione europea era presente con l’EASME, l’agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese. In tutto questo deve esserci anche il tempo di un caffè con un possibile investitore. A ricordarlo è l’app ufficiale del Web Summit che offre ai partecipanti la possibilità di chattare direttamente con qualsiasi altro partecipante e di riempire un’agenda personalizzata con eventi e incontri. Da non dimenticare uno dei grandi attrattori: il Night Summit, eventi di networking organizzati nei pub di Lisbona.

Cos’è successo quest’anno?

Protagonista di quest’anno è stato il dibattito sull’intelligenza artificiale e sull’etica nella tecnologia. Ad aprire il Summit è stato Stephen Hawking: “I nostri sistemi di intelligenza artificiale devono fare ciò che noi vogliamo che facciano, per il beneficio dell’umanità”, ha affermato.

Altro tema scottante è stato toccato dalla Commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager: la regolamentazione dei colossi online per garantire la competitività. Il suo è stato uno degli interventi più applauditi e ha portato sotto i riflettori l’impegno dell’Unione Europea per mettere le piccole e medie imprese e l’innovazione tecnologica al centro della crescita economica europea. protagonista anche il cambio climatico con Al Gore, ex vicepresidente statunitense, che ha chiesto l’aiuto del mondo tech “per essere parte della soluzione alla crisi climatica”.

Si è parlato di anche di bullismo sui social con la modella portoghese Sara Sampaio e di sport con Caitlin Jenner, ex atleta olimpica.

Perché ha così tanto successo il Web Summit

Il Web Summit è diventato negli anni uno degli eventi tecnologici più attesi, quasi superando eventi come il CES di Las Vegas e l’E3 di San Francisco. Un marketing a volte anche aggressivo –è da poco finita l’edizione del 2017 e i biglietti per il 2018 sono già in vendita- e la passerella di investitori altrimenti irraggiungibili hanno reso il Web Summit un appuntamento imperdibile per le start-up, e non solo. Quella che era nata come una conferenza per unire le persone nel mondo della tecnologia è diventato momento di riflessione politica, economica e sociale riuscendo così ad attirare anche chi non è direttamente coinvolto nel mondo dell’innovazione tecnologica.

E l’Italia?

Nel 2017 si sono registrati circa 2.000 italiani partecipanti. La presenza istituzionale è stata rappresentata dal commissario straordinario del governo per il digitale Diego Piacentini e dalle parlamentari Laura Comi e Anna Ascani. Sono apparse altre figure importanti come il produttore cinematografico Aurelio De Laurentis e in collegamento direttamente dallo spazio anche l’astronauta Paolo Nespoli. Da notare però, nonostante la numerosa presenza di partecipanti, che l’Italia non è presente tra i partner istituzionali mentre altri governi europei hanno deciso di investire in questo evento: Regno Unito, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo, Cipro e addirittura rappresentanze regionali dalla Loira, Tenerife e Azorre. Stiamo perdendo la possibilità di esprimerci come hub dell’innovazione? Lo scopriremo a Lisbona, dal 5 all’8 novembre 2018.

Redazione
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