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04 Ago 2015

#campdigrano2015

Il #lavorobenfatto che guarda al futuro, coinvolge gli adolescenti e può diventare un esempio per molte aree del Paese.

#lavorobenfatto è la rubrica di Vincenzo Moretti su Nòva de Il Sole 24 ore: l’autore la definisce “il racconto dell’Italia che dà valore al lavoro. Che innova e compete. Che cerca senso e futuro. Che mette testa, mani e cuore nelle cose che fa. Perché ciò che va quasi bene non va bene.”

Qualche giorno  fa abbiamo letto di un esempio concreto di cambiamento e innovazione che ci è piaciuto perché ha visto protagoniste, insieme, diverse generazioni a confronto su uno dei temi antichi come l’uomo: l’agricoltura.

Il lavoro agricolo è quello che talvolta associamo solo alla tradizione, ai nostri nonni, che con  il solo aiuto dei primi trattori bonificavano i terreni, sceglievano le colture e con pazienza e dedizione facevano crescere i frutti della terra.

Ma non dobbiamo rimanere ancorati a questa visione, il lavoro agricolo si è evoluto: si sono costruiti macchinari sempre più all’avanguardia, si sono studiati i terreni e i semi perché fruttassero al meglio finché anche l’agricoltura è  diventata anche un luogo di social innovation.
Per mettere insieme in un grande dialogo costruttivo tutti i protagonisti del settore agricolo, lo scorso luglio si è svolta la quarta edizione di #Campdigrano 2015: “un prototipo di innovazione sociale e sostenibilità rurale”.
È  una summer school del progetto di ricerca Rural Hub organizzata da Proloco “Caselle in Pittari” in collaborazione con Cumparete, CIA Salerno e Condotta Slow Food Camerota e Golfo di Policastro.
I protagonisti sono produttori di antiche varietà di cereali, innovatori sociali impegnati nell’attivazione di comunità locali, cittadini interessati all’organizzazione di filiere corte e disentermediate tra produttori e consumatori e molti altri. 25 i partecipanti – tra di loro dei giovanissimi, il più piccolo ha 12 anni e il più grande appena diciasettenne – che hanno avuto la possibilità di “sporcarsi le mani” con la terra, conoscere dalla viva voce di chi lavora nei campi cosa vuol dire scegliere questo genere di lavoro, confrontarsi con chi si è fatto carico dei bisogni del settore e cerca di creare sinergie e alimentare un dialogo constante.
Sono due le linee di approfondimento principali del camp:

– TECNOLOGIE ABILITANTI con un corso tecnico-agronimico con il supporto della Deafal ONG e il metodo dell’Agricoltura Organica Rigenerativa, e un approfondimento sull’high-tech rivolto al problem solving in agricoltura con il supporto dei tecnici di Primo Principio,
– RURAL SOCIAL INNOVATION con un approfondimento teorico a cura di Rural Hub sui modelli innovativi di organizzazioni socio economiche rurali con un focus sui modelli di disintermediazione (filiere corte, modelli CSA) e di redistribuzione del valore nelle comunità locali

Vincenzo Moretti sarà nostro ospite alla sesta edizione di Ravenna Future Lessons “Change & Choose –Educazione per lo sviluppo” il 22 e 23 ottobre 2015.

Per ulteriori informazioni sul progetto #Campdigrano 2015:  www.paliodelgrano.it/campdigrano/

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Redazione